Un consumatore su due ha modificato i propri acquisti in relazione alla risposta dei brand al COVID-19, il 42% in relazione alla crescita dell’inflazione e uno su tre su come stanno affrontando la crisi climatica. Il 29% del campione, inoltre, ha modificato i propri acquisti a seconda di come i marchi hanno reagito alla recente invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Sono questi alcuni dei dati emersi dall'Edelman Trust Barometer Special Report: The new Cascade of Influence, che ha provato a capire come le nuove aspettative dei consumatori si intersecano con il cambiamento generazionale.
Dai dati emersi già dal 2018 è chiaro come ci si trovi di fronte a un aumento dei “belief driven buyer” e a un numero sempre maggiore di azioni di brand activism tra i consumatori, che scelgono di acquistare, premiare, boicottare un brand in base a quanto sia in linea con i propri valori e convinzioni. Una tendenza confermata oggi dal 73% della Generazione Z ma anche, in generale, dalle altre generazioni, con una media globale del 63%.
A seguito dei numerosi ed importanti eventi degli ultimi anni, inoltre, oggi le persone si dimostrano più interessate al futuro del proprio Paese che a quello personale e, allo stesso tempo, sono attente alle azioni di ogni singolo, tra cui i comportamenti di acquisto: cresce quindi la consapevolezza che le proprie scelte quotidiane possano aiutare a risolvere le problematiche socio-economiche: solo per fare un esempio, il 41% del campione ha affermato di boicottare le aziende che hanno ancora relazioni commerciali con la Russia.
I più attenti e sensibili alle tematiche sociali sono i più giovani, gli appartenenti alla Generazione Z che, cresciuti in una società sempre connessa, dove l’agenda delle priorità locali e globali è dettata dai feed dei social media, sentono, più delle generazioni che li hanno preceduti, la necessità di dover combattere per il proprio futuro e di dover agire per contribuire al benessere della società. Il 56% della Gen Z si dichiara preoccupato dalle problematiche legate alla sicurezza, alla salute, o all’economia, molto più dei Millennials che si fermano al 54%, della Gen X o dei Boomers. Il 70% di loro, inoltre, lo scorso anno ha dichiarato anche di essere attivamente coinvolto in una causa sociale o politica, a testimonianza di un attivismo più radicato che li differenzia dalle generazioni precedenti e che si basa sulle azioni del singolo, come parte di un movimento più ampio in grado realmente cambiare lo status quo.
I Gen Zers stanno influenzando anche il modo in cui nascono e si consumano le informazioni, visto che sono quelli che, più di tutti gli altri, nel 64% dei casi, creano o condividono contenuti online una o più volte a settimana. Un aspetto di cui è convinta la maggioranza degli intervistati che ritiene che i Gen Z stiano influenzando sia il modo in cui si diffondono e si consumano le informazioni che il modo di guardare film e tv.
Non solo. Uno dei risultati più sorprendenti di questa edizione speciale del Trust Barometer è la capacità ampia e pervasiva della Gen Z di impattare sulle scelte delle fasce più anziane: il 58% della popolazione globale ha dichiarato di esserne influenzato per gli acquisti mentre il 52% ha affermato di subirne il fascino per le convinzioni, compreso il modo in cui sostengono le cause a cui tengono. Un dato abbastanza sorprendente, poi, è che l'influenza della generazione Z si estende persino alla cultura del posto di lavoro e ai comportamenti finanziari: quasi 2/3 della popolazione globale afferma che i più giovani stanno modificando sia le politiche da parte di datori di lavoro che, per il 52% degli intervistati, grazie alla loro innata cultura digitale, anche il modo in cui le generazioni più anziane risparmiano e investono.
“La generazione Z sta diventando sempre più adulta e chiede a gran voce un maggiore impegno sociale, e non solo parole, da parte delle aziende – commenta Fiorella Passoni CEO di Edelman Italia. È dai tempi dei Baby Boomers del dopoguerra che non si vedeva una generazione così plasmata dalle istanze sociali e da una urgenza di lottare per il cambiamento. I Boomers hanno cambiato il comportamento dei consumatori e la Gen Z è sul punto di farlo di nuovo, seppur in modo completamente diverso. In un mondo socialmente connesso e guidato dal citizen-journalism, i ragazzi tra i 14 e 26 anni sono quelli che sentono più di tutti la pressione dei problemi sociali e, soprattutto, l’urgenza di doverli risolvere. I giovani, quindi, restano i primi interlocutori dei brand, visto anche che il 57% dei Gen Z, e il 60% dei Millennials, è convinto che le aziende abbiano più potere dei governi nel risolvere i problemi sociali e, allo stesso tempo - il 62% tra la Gen Z e il 60% tra i Millennials - vorrebbero collaborare con i brand per condividere l'azione e affrontare insieme problemi come il clima, la povertà, il razzismo, l'informazione, le disuguaglianze di genere e altro ancora”.
Euronics Deutschland, uno dei principali retailer di elettronica di consumo in Europa, ha implementato con successo ZetesMedea ImageID sviluppata da Zetes – azienda tecnologica specializzata nell’ottimizzazione della supply chain – per ottimizzare il processo di evasione degli ordini presso il proprio centro logistico.
Webfleet, la soluzione Bridgestone per la gestione del parco veicoli riconosciuta a livello globale, ha lanciato Fleet Advisor, un nuovo strumento basato sull’intelligenza artificiale, progettato per semplificare, accelerare e migliorare il modo in cui i team che gestiscono le flotte accedono ai dati operativi e prestazionali e agiscono su di essi.
Dr. Vranjes Firenze, brand di profumi celebre per i suoi iconici diffusori d’ambiente, con l’ingresso in L’Occitane Group nel 2024 ha avviato un piano ambizioso di internazionalizzazione e lanci prodotto supportato dalla piattaforma digitale moderna e scalabile fornita da Impresoft Univerce.
Soti, azienda specializzata nella fornitura di soluzioni per l’enterprise mobility management (Emm), ha introdotto importanti aggiornamenti alla piattaforma Soti One con l’obiettivo di rispondere alle crescenti preoccupazioni dei retailer sul fronte della sicurezza.
AgriEuro, azienda specializzata nella vendita di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio, è il vincitore assoluto della 14a edizione di Netcomm Award, il premio di Consorzio Netcomm nato con l’obiettivo di celebrare e valorizzare le realtà più innovative del digital retail italiano.
Loyalty & Reward Co, società di consulenza specializzata nel settore della fidelizzazione, ha rilasciato la pubblicazione “Loyalty Technology Solutions Directory 2025”, che analizza le tendenze emergenti e le soluzioni tecnologiche più avanzate che stanno plasmando il futuro del settore.
Secondo l’ultima indagine condotta da Metrica Ricerche per l’Osservatorio Non Food 2025 di GS1 Italy, gli italiani sono sempre più digitali, informati e riflessivi nell’approccio allo shopping di prodotti non alimentari.
Carlo Stradi, imprenditore e fondatore del Gruppo Custom, ha acquisito il 100% del capitale sociale di Custom, multinazionale italiana specializzata nelle soluzioni tecnologiche integrate per l’automazione dei servizi nei settori retail, hospitality, aviation, railways, e-government e industrial.
La crescente digitalizzazione del retail e della grande distribuzione ha aperto nuove opportunità, ma anche nuove vulnerabilità. Tra sistemi di pagamento, piattaforme e-commerce e gestione dei dati sensibili, la cybersecurity è oggi una priorità strategica per garantire continuità operativa e tutela del consumatore. Con Nicola Altavilla, director…
Seed, agenzia specializzata in Seo, Cro e web analytics, ha avviato una nuova collaborazione di rilievo con Tucano, storico brand italiano di accessori per il lavoro, il viaggio e il tempo libero, che prevede la realizzazione di un progetto strategico volto a potenziare la visibilità online e sostenere la crescita internazionale del brand.