L’approfondimento curato dal Centro Studi Opyn sull’industria della cosmesi, settore trainante dell’economia e dell’innovazione nel mondo e in Italia, evidenzia come i nuovi servizi fintech di buy now pay later (Bnpl) per il B2B migliorino i flussi di cassa e riducano i costi amministrativi.
Il mercato della cosmesi è enorme e in continua crescita e, secondo Statista, nel 2023 genererà un fatturato di oltre 571 miliardi di dollari nel mondo, di cui il 27,5% derivante dalle vendite online, con una crescita annua del +3,8%, fino al 2027. In Lombardia troviamo il maggior distretto produttivo italiano nel quale si investe più del doppio della media in R&S mentre il maggior mercato di sbocco è e resterà quello degli Stati Uniti (91,4 miliardi di dollari nel 2023).
Trattandosi di un settore con un tasso elevatissimo di innovazione, è stato tra i primi ad adottare in maniera massiccia l’approccio omnicanale e l’e-commerce, con grande soddisfazione da parte della domanda. Un sondaggio di Cosmetica Italia e Netcomm, infatti, rileva che negli ultimi sette anni gli acquirenti online di cosmetica sono aumentati di quasi 17 milioni di unità (+103%): sono in tutto oltre 33 milioni, di cui 23 acquirenti abituali. Una propensione digitale che facilmente è trasmigrata dal B2C al B2B: sempre più aziende, infatti, si aspettano dai propri fornitori un’esperienza d’acquisto smart e omnicanale, anche sul fronte dei pagamenti, proprio come avviene nel mercato consumer
L’acquisto beauty rientra tra quelli emotivo-voluttuari, per i quali viene più utilizzato il buy now pay later (strumento online di pagamenti rateali), secondo uno studio di Capterra: il 56% degli italiani nel 2022 ha comprato articoli di moda e di abbigliamento, il 34% ha optato per prodotti di elettronica come videogiochi o software e il 26% per quelli di bellezza e cosmetica. Anche se nel B2B gli acquisti non sono dettati da ragioni emotive, il ricorso al buy now pay later è comunque una scelta ottimale per aumentare le vendite e andare incontro alle esigenze dei propri clienti, sempre più votati all’innovazione anche nell’utilizzo di nuovi sistemi di pagamento nelle proprie scelte di acquisto.
Il Bnpl è un valido strumento B2B per migliorare flussi di cassa e ridurre costi amministrativi: secondo un white paper di Intrum, le aziende che hanno resistito alla crisi pandemica grazie ai sussidi oggi stanno soffrendo per via dell’inflazione e dei tassi elevati; solo il 37% dei retailer è pienamente fiducioso del proprio flusso di cassa per l'immediato futuro. Le soluzioni di pagamento Bnpl costruite per il B2B, come ad esempio Opyn Pay Later, vanno incontro a queste esigenze, consentendo ai merchant di massimizzare e semplificare le vendite, migliorare i flussi di cassa, ridurre i costi amministrativi e i rischi di insoluto; allo stesso tempo offrono ai buyer un servizio di rateizzazione dei pagamenti flessibile e al 100% digital. Ne è un esempio Cau, il fornitore sardo di prodotti per parrucchieri ed estetisti che usa il Bnpl per vendere di più, secondo cui “Opyn Pay Later è l’alternativa alle scomode e obsolete forme di pagamento: un servizio di dilazione che si aggancia comodamente alla carta di credito o al bancomat del cliente. Opyn Pay Later dà un’alta garanzia di protezione dalle frodi online. ma ancora un’alta percentuale di aziende non conosce ancora tutti i benefit del servizio”.